Aggius è un tipico paese della Gallura, immerso nelle rocce granitiche, muretti a secco e nuraghi. Il panorama si estende dall’Asinara sino all’arcipelago della Maddalena e alla Costa Smeralda.

Aggius è un tipico paese della Gallura, immerso nelle rocce granitiche, muretti a secco e nuraghi. Il panorama si estende dall’Asinara sino all’arcipelago della Maddalena e alla Costa Smeralda. In giornate limpide si possono ammirare le ventilate Bocche di Bonifacio e la vicina Corsica con le riconoscibili falesie di Capo Pertusato, mentre nel periodo invernale e primaverile si ergono nitide le alte cime innevate.
Le origini di Aggius risalgono all’epoca preistorica, come dimostrano le tracce ancora presenti in tutta l’area circostante il centro abitato. Fu poi la presenza spagnola a influenzare dialetti, tradizioni, usi e costumi locali in modo estremamente marcato, dominio che durò circa 400 anni fino a quando nel 1720 Aggius passò sotto il dominio dei Savoia.
Nel centro storico del paese, l’elemento predominante è il granito, presente nelle murature degli edifici e negli infissi esterni. Quartieri, vie e piazze conservano antiche denominazioni: l‘Aldia (posto di guardia, casello daziario), Paràula, Speslunga, Lu Cunventu, Piazza di li Baddhi (Piazza delle danze).
La natura regna incontaminata nel borgo di Aggius. Il lago artificiale di Santa Degna, ottenuto con lo sbarramento del Rio Mannu, è un luogo selvaggio d’incantevole bellezza fatto di sentieri impervi, di sugherete e alture in granito. Queste ultime dominano la Valle della Luna, o Piana dei Grandi Sassi (Li Parisi), un luogo affascinante dal profondo silenzio. Nella valle è possibile visitare una delle strutture nuragiche più imponenti e in miglior stato di conservazione di tutta la Sardegna: il nuraghe Izzana.
Da non perdere il Museo Etnografico “Oliva Carta Cannas” (MEOC) e il Museo del Banditismo. Il primo è dedicato all’esposizione di oggetti e arredamenti tipici legati all’ambiente domestico, al mondo della tessitura e alla quotidianità. Il secondo raccoglie documenti e reperti relativi ai fuorilegge perseguiti durante la dominazione piemontese per le loro attività di contrabbando.